Storia del primo Pan Scanner (1957)
La Rivoluzione arriva dal passato.
Dalle memorie del Dott. Gerald Posakony.
“Questo progetto era un tentativo di sviluppare un sistema che non richiedesse l’immersione completa del paziente in acqua ma potesse comunque sfruttare un raggio sonoro focalizzato e una scansione in modalità compound.
La vasca era semicircolare con film plastico a contatto con la pelle del paziente, che veniva trattata con degli oli minerali. Il carrello del trasduttore era montato su un treppiede sopra il piatto e si muoveva lungo un percorso semicircolare. I movimenti del paziente erano bloccati da cinghie. Il soggetto era seduto su una vecchia poltrona odontoiatrica che veniva spostata su e giù per ottenere sezioni trasversali seriali.
Con queste apparecchiature si ottennero ottimi studi su fegato, milza, rene e vescica.
A quei tempi non esisteva il computer per ricostruire le immagini. Utilizzammo una pellicola fotografica.
Una telecamera, con l’otturatore aperto, registrava i segnali sul CRT, in termini di punti luminosi sul monitor.
Ci vollero quattro o cinque “colpi” dalla stessa struttura interna affinché lo “spot” fosse abbastanza luminoso da poter essere registrato sulla pellicola. Mentre l’immagine poteva essere vista svilupparsi sul CRT, bisognava aspettare fino allo sviluppo della pellicola per vedere il prodotto finale.
Il sistema venne premiato a San Francisco nell’edizione del 1958 dall’ American Medical Association.”